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Published on Febbraio 3rd, 2016 | by Nidil

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Maggiori diritti e tutele per 25 operatrici didattiche

Dalla Partita Iva all’assunzione: 25 dipendenti di Opera (operatori didattici nei musei fiorentini tra cui Uffizi) avranno diritti che prima erano preclusi (maternità, permessi, ferie, congedi, tredicesima e quattordicesima). Accordo tra azienda, Nidil e Filcams Cgil Firenze. “Soddisfatti del risultato, figlio della mobilitazione. L’intesa un è esempio di come allargare le tutele sia possibile”

 

Erano 12 Partite Iva e 13 Co.co.pro, senza tutele. Ora, grazie a un accordo firmato il 19 gennaio tra l’azienda, Nidil e Filcams Cgil Firenze, sono stati assunti a tempo indeterminato, con un contratto di lavoro subordinato part time. E quei diritti che prima erano preclusi ora ci sono: maternità, permessi, ferie, congedi, tredicesima e quattordicesima.

E’ la storia di 25 dipendenti di Opera Laboratori Fiorentini (società in concessione di musei fiorentini come Uffizi, Bargello, Palazzo Pitti), 24 donne e un uomo. Gente dai 30 ai 60 anni, che mediamente lavora lì da oltre 15 anni in qualità di operatore didattico (da storici dell’arte, si occupano delle visite guidate delle scuole, dei turisti, mostre, iniziative). “Si tratta di persone con una storia di anni all’interno di quei musei fiorentini per un servizio che è stato esternalizzato circa 17 anni fa. Se con la riforma di cui si discute ci dovesse essere una reinternalizzazione, dovrebbe essere tenuta in considerazione la loro storia”, ricordano Vanessa Caccerini (Filcams Cgil Firenze) e Giovanna Malgeri (Nidil Cgil Firenze). Che aggiungono: “Siamo soddisfatti del risultato dell’accordo, che arriva dopo mesi di lotta ed è figlio della mobilitazione messa in atto: presìdi, comunicati, incontri al Ministero e in Comune, dove il Consiglio comunale ha votato un ordine del giorno a favore della battaglia dei dipendenti di Opera. Ora ci sarà un attento monitoraggio del rispetto dei punti dell’accordo”. Tra questi, anche un impegno delle parti volto ad aumentare la domanda del servizio, “una sfida lanciata anche a Governo e Comune”.

Concludono Caccerini e Malgeri: “Il caso dei dipendenti di Opera è un esempio di come il sindacato può dare risposte alle questioni della flessibilità e della precarietà, ottenendo diritti e tutele per chi prima ne era sprovvisto: alla faccia di chi dice che si difendono solo i lavoratori già tutelati. E’ la strada su cui si muove la Cgil ed è il senso della Carta dei diritti universali del lavoro, che stiamo presentando in questi giorni per ribadire che i diritti sono in capo alle persone indipendentemente dal contratto”.

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