Published on Ottobre 11th, 2014 | by Nidil
0I diritti si estendono non si sottraggono. Lo statuto “Lo voglio anche IO!”
I lavoratori sono ancora una volta sotto attacco. Con la scusa di eliminare le discriminazioni fra lavoratori di “serie A” e “serie B”, il governo sta infatti tentando di cancellare diritti conquistati con decenni di lotte democratiche: non solo l’articolo 18, ma anche il diritto a non essere sorvegliati dal datore di lavoro e a non subire demansionamenti.
Tutto ciò è semplicemente assurdo: i diritti non vanno eliminati, ma aggiornati ed estesi a tutti coloro che – per colpa delle leggi varate negli ultimi anni da governi e Parlamento – ne sono esclusi: co.pro., co.co.co., occasionali, partite Iva individuali, associati in partecipazione, ecc.
Lo Statuto dei diritti dei lavoratori, scritto nel 1970, deve essere salvaguardato e aggiornato per estendere i diritti previsti a TUTTI e per INSERIRNE DI NUOVI, adeguati alle mutate esigenze di lavoratrici e lavoratori e ai cambiamenti del mercato del lavoro.
La CGIL sostiene da anni che è necessario ridurre drasticamente il numero di tipologie dei contratti che permettono ai datori di lavoro di risparmiare sulla pelle delle persone, specie dei giovani, senza offrire un vero lavoro e un futuro.
Aggiornare ed estendere lo Statuto vuol dire garantire a tutti la dignità che ogni forma di lavoro pretende:
• il diritto di lavorare in ambienti salubri e sicuri;
• retribuzioni e compensi in grado di garantire un’esistenza libera e dignitosa;
• il diritto alla formazione e all’aggiornamento professionale, in una società che chiede sempre più saperi di qualità;
• il diritto a non essere licenziato senza una giusta causa o un giustificato motivo;
• il diritto a organizzarsi sindacalmente per rappresentare i problemi del lavoro;
• la tutela della maternità, del diritto al riposo e al recupero psico-fisico delle forze, la copertura della malattia e degli infortuni.
Chi lavora, CON QUALSIASI FORMA CONTRATTUALE, deve avere la certezza di poter godere di questi diritti, perché non ci siano più lavoratori di serie A o B, ma persone.
Per questo NIdiL CGIL sostiene la proposta di ampliamento dello Statuto dei diritti dei lavoratori elaborata dalla CGIL.
Questa proposta, il diritto a una pensione dignitosa, il diritto ad ammortizzatori sociali anche per lavoratori precari e intermittenti, un fisco equo e progressivo, sono le uniche ricette per sconfiggere davvero la precarietà.
Non voglio meno diritti: lo Statuto, lo voglio anche io!