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Published on Dicembre 23rd, 2011 | by Nidil_Firenze

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Associati in partecipazione per fare i baristi: la Cassazione riconosce il lavoro dipendente

È stata riconosciuta dalla corte di Cassazione la natura subordinata del rapporto di lavoro di due “falsi” associati in partecipazione addetti al bar di un circolo ricreativo di Firenze.

Come evidenziato infatti anche dalle prove raccolte dagli> ispettori del lavoro, i lavoratori osservavano orari di 30 e 40 ore settimanali per 5 giorni alla settimana, in modo da coprire le fasce di apertura al pubblico dell’esercizio. Oltre agli elementi tipici del rapporto di lavoro subordinato, già rinvenuti dal giudice territoriale in riferimento all’effettivo svolgimento della prestazione, la Cassazione ha sottolineato che ai lavoratori non era mai stato fatto vedere un bilancio dell’associazione, nè alcun rendiconto: elementi questi distintivi – fra gli altri – del rapporto di associazione in partecipazione.

Ancora una volta, sono stati dunque usati rapporti di lavoro non dipendente con il solo scopo di abbassare il costo del lavoro ed eludere i diritti. A giudizio di NIdiL CGIL, e suffragato con questa sentenza anche dai giudici, per impieghi come quello del barista (o del commesso) l’unica forma contrattuale appropriata è quella del lavoro dipendente, nel rispetto del contratto collettivo nazionale.


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