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Published on Giugno 8th, 2010 | by Nidil_Firenze

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La Gelmini e Rede Globo

giacomoUn articolo apparso su Repubblica.it lunedì, racconta della ricerca di una docente della Bocconi presentata al Festival dell’Economia di Trento, che dimostrerebbe l’enorme influenza che le soap opera possono avere nell’evoluzione dei costumi.

Le telenovelas, ha spiegato Eliana La Ferrara, docente alla Bocconi, sono più efficaci della scuola e di qualunque campagna sociale nella trasmissione di idee e di valori. Che possono ovviamente essere anche negativi, ma lei parla solo degli effetti positivi. ( la Repubblica)(http://www.repubblica.it/economia/2010/06/06/news/in_brasile_con_le_telenovelas_si_fanno_meno_figli_in_rwanda_la_radiosoap_che_aiuta_la_riconciliazione-4615894/).

In particolare, in Rwanda una radiosoap a contenuti sociali ha spinto parte della popolazione verso la riconcilazione tra hutu e tutsi, facendo capire che obbedire a chi è più in alto nella scala sociale e predica la violenza non sempre è un dovere.

In India la Tv via cavo ha reso le donne meno sottomesse ai mariti, e consapevoli del fatto che essere picchiate non è una conseguenza inevitabile del matrimonio.

 In Brasile dopo 30 anni di soap opera il numero dei figli per donna è sceso da 6 a 2.

Non solo: “l’impatto di Rede Globo – secondo La Ferrara – è pari a quello di due anni di istruzione in più, oppure a quello di un medico in più ogni mille abitanti, relativamente ai temi legati alla salute.”

Questi gli effetti positivi. Che dire invece degli effetti negativi?

Guardando a casa nostra, sempre su repubblica.it, lunedì si legge:

“Gelmini, scure sui programmi – Con la riforma si studia meno:

Un documento interno del ministero illustra i nuovi orari per licei e istituti tecnici e professionali. Sforbiciate in tutte le materie fondamentali: al classico meno italiano e storia, allo scientifico meno chimica e fisica, all’artistico meno discipline plastiche.”

 A questo punto mi chiedo: vuoi vedere che la Gelmini si è studiata a fondo i nostri palinsesti televisivi, che evidentemente non hanno nulla da invidiare alla brasiliana Rede Globo, e ha pensato che se dalle telenovele si possono ottenere due anni di istruzione in più allora questi si possono direttamente “tagliare” dai programmi scolastici?

Magari l’assidua visione delle telonovelas potrà in breve anche essere messa nel cv quando si va a cercare lavoro, tipo: diploma professionale e conoscenza completa della trama delle ultime 3.900 puntate di beautiful (trama ovviamente sintetizzabile in tre righe…)

 L’idea della Gelmini in sé e per sé sarebbe geniale, ma chissà se il dato positivo dell’impatto di Rete Globo equivalente a un medico in più ogni mille abitanti non induca il ministro della Salute Fazio a fare una spolverata di medici di famiglia…

 Infine, un altro dato confortante. Enrico Giovannini, presidente dell’Istat, commenta i dati dell’ultimo rapporto dell’Istituto che dirige: Un paese più povero e più vecchio che tiene i figli adulti a casa e poi si scarica la coscienza chiamandoli «bamboccioni»; quasi il 30 per cento degli italiani tra i 30 e i 34 anni abita con i genitori (quota triplicata negli ultimi 25 anni).

 Altro che fratture generazionali, quindi: giovani, mamme e nonni tutti insieme a casa, a guardare le telenovelas istruendosi per il futuro. (

)

C’è un problema… quale futuro?


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